Il Comune è solidalmente responsabile con gli esercenti commerciali per i danni da rumori molesti subiti dai condomini

Il Comune è solidalmente responsabile con gli esercenti commerciali per i danni da rumori molesti subiti dai condomini


Esercenti e Comune sono obbligati ad utilizzare tutta una serie di misure per rendere le immissioni rumorose legate all'esercizio delle attività commerciali entro i limiti di tollerabilità.

Tribunale di Como - sentenza n. 312 del 18 marzo 2019.

Il fatto. I residenti di un immobile in condominio agiscono in giudizio contro il Comune ed i titolari degli esercizio commerciali provenienti dagli esercizi commerciali, bar e ristoranti, affacciantisi sulla piazza prospiciente il loro condominio per immissioni acustiche intollerabili.

Sostengono infatti che tutti esercizi commerciali citati sono stati destinatari, da parte del Comune, di provvedimenti di concessione di occupazione di suolo pubblico e che ivi vi hanno installato tavoli e sedie destinati al servizio per i clienti a tutte le ore del giorno e della notte.

Per tali motivi, chiedevano al Tribunale di accertare l'intollerabilità delle immissioni acustiche denunciate e condannare, ai sensi dell'art. 844 c.c., sia il Comune che gli esercenti a cessare le immissioni acustiche illegittime, inibendo le attività che ne costituiscano la fonte, oltre alla condanna dei convenuti al risarcimento del danno non patrimoniale subiti, per la violazione dei diritti alla salute e al rispetto della vita privata e familiare.

Il Tribunale ha condannato gli esercenti convenuti ed il Comune ad obbligarsi ad utilizzare tutta una serie di misure per rendere le immissioni rumorose legate all'esercizio delle attività commerciali entro i limiti di tollerabilità individuati dal consulente tecnico d'ufficio.

Il Tribunale di Como ha altresì rilevato che l'Ente locale ha contribuito, in concausa con gli esercizi, al determinare il danno patrimoniale conseguente ad immissioni illecite, riconoscendo in favore degli attori la somma complessiva di euro 60mila, oltre interessi e spese legali poste a carico solidale degli esercizi convenuti e del Comune.



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